In questo articolo cercheremo di rispondere a tutte queste domande, leggilo fino in fondo per sapere come orientarti nel vasto panorama dei deodoranti.

Come nasce il sudore?

Nel corpo esistono varie tipologie di ghiandole sudorifere:

merocrine

apocrine

sebacee olocrine

Le ghiandole merocrine si trovano su tutto il corpo, con una maggiore concentrazione nel palmo della mano, pianta del piede e nella fronte. Emettono un secreto acquoso e privo di odore il cui scopo è di:

termoregolazione

mantenimento pH ideale

eliminazione tossine

protezione rispetto ai raggi UV

Le ghiandole apocrine sono maggiormente concentrate nella zona ascellare e inguinale, entrano in azione solo a partire dall’adolescenza, emettono un secreto viscoso, non maleodorante di per sé, ma facilmente attaccabile dalla flora batterica, che in queste zone è maggiormente concentrata.

Le ghiandole sebacee olocrine sono distribuite in tutto il corpo eccetto palmo delle mani e pianta dei piedi e sono deputate alla produzione del sebo.

Perché si sviluppa il cattivo odore?

Perché si sviluppi il cattivo odore deve entrare in azione la flora batterica.

Gli enzimi batterici attaccano il sudore liberando acidi burritici, dall’odore decisamente sgradevole, sono questi i veri responsabili del cattivo odore.

La flora batterica è presente in maggior quantità nella zona ascellare ed inguinale, tuttavia condizioni di scarsa ossigenazione o umidità, causate, ad esempio, da tessuti sintetici e poco traspiranti, possono favorire lo sviluppo di batteri anche in altri distretti corporei.

Ecco perché è facile che i piedi possano essere maleodoranti, nonostante di per sé il sudore secreto sia inodore e la zona non particolarmente popolata di batteri.

Quali sono i meccanismi d’azione dei deodoranti? 

I meccanismi di azione dei deodoranti sono diversificati, a seconda del livello a cui agiscono.

Possono essere:

antitraspiranti

antibatterici

antienzimatici

adsorbenti

coprenti

A monte abbiamo gli antitraspiranti, che inibiscono la secrezione del sudore per mezzo dei sali di alluminio.

A loro volta si suddividono in:

antitraspiranti forti: contenenti sali di alluminio dalla maggior efficacia antitraspirante, si individuano nell’INCI dalle diciture Aluminium citrate, Aluminium chlorohydrate, Aluminium cloride o Aliminium lactate. In passato sono stati messi sotto accusa perché incriminati di essere collegati a malattie come morbo di Alzheimer o cancro al seno. Gli studi ad oggi condotti non hanno dimostrato alcuna correlazione significativa per cui, in caso di sudorazione abbondante si possono utilizzare deodoranti che contengono questi ingredienti, tuttavia, se il principio attivo traspirante è molto concentrato, possono causare irritazione ed eccessiva secchezza della pelle.

antitraspiranti deboli: sono sempre a base di sali d’alluminio ma con un minor potere antitraspirante come l’Allume di potassio (Potassium alum), detto anche Allume di rocca oppure estratti vegetali naturalmente ricchi di tannini astringenti come l’idrolato di Amamelide (Hamamelis virginiana leaf water). Questi ingredienti diminuiscono la sudorazione senza inibirla completamente, riducendo di conseguenza, la sensazione di secchezza o irritazioni di cui sopra.

Ad un livello un po' più esterno abbiamo i deodoranti antibatterici: poiché, come abbiamo visto, sono i batteri a generare il cattivo odore, eliminando i batteri si elimina il problema. Questa categoria di deodoranti è consigliata a chi ha  un sudore particolarmente maleodorante.

A loro volta, anch’essi di dividono in due categorie:

deodoranti batteriostatici, che bloccano la riproduzione dei batteri, ma senza alterare più di tanto la flora batterica. Tra i principi attivi batteriostatici c’è l’Alcol etilico (Alcohol) che però va evitato in caso di pelli delicate e sensibili, ma anche molti oli essenziali hanno buon potere batteriostatico come il Tea tree (Melaleuca alternifolia leaf oil), la Lavanda (Lavandula angustifolia oil), la Salvia (Salvia sclarea oil), il Timo (Thymus vulgaris oil), Palmarosa (Cymbopogon martinii oil)

deodoranti battericidi che provocano la morte dei batteri, va da sé che è bene evitarne un utilizzo prolungato per non alterare la flora batterica dando origine a irritazioni. I principi attivi battericidi più utilizzati sono il Triclosan, Tricocarban e Chloroxylenol.

Ci sono poi altre materie prime deodoranti dal meccanismo d’azione particolarmente interessante come gli antienzimatici, tra i quali quello più diffuso è il Trietil citrato (Triethyl citrate).

Il Trietil citrato ha la caratteristica di depistare gli enzimi batterici i quali, anziché attaccare il sudore trasformandolo in acido burritico (quello maleodorante, ricordate?) attaccano il Trietil citrato stesso. Il Trietil citrato risponde all’attacco scomponendosi il Alcol etilico (batteriostatico) e acido citrico che abbassa il pH della pelle ostacolando lo sviluppo di batteri.

Geniale, non trovate?

Ci sono poi i deodoranti ad azione adsorbente, come polveri come Amido di riso (Oryza sativa starch) o sali di zinco come lo Zinco ricinoleato (Zinc ricinoleate). Sono sostanze che si legano con le molecole odorose rendendole meno volatili e non più maleodoranti.

Pare che anche il Bicarbonato di sodio (Sodium bicarbonate) sfrutti questo meccanismo d’azione, oltre al fatto che, avendo un pH leggermente basico, ha anche un’azione batteriostatica.

Infine ci sono deodoranti ad azione coprente, che non eliminano i cattivi odori, ma li mascherano con odori più gradevoli. Un meccanismo d’azione di per sé decisamente superato, utilizzato semmai in associazione con altri più efficaci. 

I deodoranti contengono solitamente una sinergia di principi attivi anti-odoranti che agiscono su più livelli.

È possibile autoprodurre un deodorante efficacie e rispettoso per la pelle?

Assolutamente sì! 

Nella sezione idee ricette nel nostro sito trovate tante ricette con materie prime e meccanismi di azione differenti, vediamole insieme e per chi o per quali occasione sono consigliati.

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